Q2 2021 — Il Venture Capital italiano crede nel suo ecosistema startup? Lo sapremo presto!
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Un trimestre ricco di emozioni, ecco come lo definirei! Iniziato nel miglior dei modi dopo i risultati clamorosi di Q1 2021, l’ecosistema startup italiano ha saputo intrattenerci alla maniera dei migliori late show americani!
EneaTech SI, EneaTech NO. Il notaio NO, il notaio SI. La successful exit, la shameful vendita. L’unicorno italiano da lodare, l’unicorno italiano mancato, etc… Senza parlare dei battibecchi tra noti attori dell’ecosistema.
Peccato che non sia di divertimento di cui ha bisogno l’ecosistema innovativo italiano! Ma mi chiedo 🤔 : quando riusciremo a realizzare che il nostro futuro si gioca adesso, che bisogna far fronte unito e lanciare iniziative forti?
Intanto, quando non si fanno passi indietro, si raggiungono soltanto piccoli traguardi.
Queste riflessioni fanno eco ai risultati di Q2 che sono finalmente qui. Questi ci richiamano alla realtà: mentre speravamo in un decollo 🚀, abbiamo assistito ad un atterraggio forzato 🛬
167 milioni di euro sono stati investiti in questo trimestre nelle startup italiane (crowdfunding escluso): una doccia fredda dopo i 329m€ di Q1 2021! La metà (calo del 49%)!
Il totale raccolto in Venture Capital dalle startup italiane sul primo semestre 2021 è di 496m€.
Non ci azzardiamo nemmeno a confrontare questa cifra con i nostri vicini di casa Europei: sarebbe sconcertante. (Non si contano neanche più gli unicorni sfornati dalla Francia questo semestre… Più info qui per i francofoni)
Lo stupore si accentua ulteriormente quando si zooma sul trimestre stesso. Si capisce infatti che il disastro è stato evitato per un pelo: se non era per Brumbrum e i 65m€ della sua cartolarizzazione nel mese di giugno, saremmo stati a -69% di investimenti per l’ecosistema startup italiano rispetto a Q1.
Un totale di 51 startup sono riuscite a convincere investitori questo trimestre: un quarto in meno rispetto Q1 2021. Di queste startup, il 44% ha ricevuto investimenti di meno di 500k€ e soltanto 3 startup hanno fatto rounds di più di 10m€. È da notare che le tre startup che hanno fatto questi rounds da 10+m€ hanno concentrato il 62% di tutti gli investimenti, e si sale al 68% se si considera anche il fundraising di GreenBone Ortho da 10m€. Interessante è la scomparsa dei round tra i 500k€ e il milione: questa categoria era la più importante dopo quella dei <500k€ durante Q1. Soltanto 2 rounds sono stati effettuati in questa categoria questa volta.
Il round mediano di questo trimestre è stato di 1.2m€, in aumento del 84%, e l’investimento medio è stato di 4.3m€, il 20% in meno rispetto al trimestre scorso. Oltre a questo, è un peccato che 12 rounds sono rimasti di valore undisclosed, il che impatta certamente l’analisi.
Guardando all’età di queste startup, si osserva che quasi un terzo ha 4 anni di esistenza (del 2017) e un altro 18% è del 2018. Questi dati sono divergenti rispetti a quelli di Q1 che vedeva le startup del 2016 e 2020 come le favorite. Un dato che sembra essere tuttavia stabile è quello delle startup che sono riuscite a chiudere un round d’investimento e che sono nate negl’ultimi 5 anni: l’80% di tutte le startup che hanno fatto un fundraising. La startup più anziana che questo trimestre è riuscita a convincere investitori è del 1999, ed è la startup romana Translated!
Questa volta, soltanto il 25% dei round ha visto la partecipazione di BAs, contro il 49% lo scorso trimestre. Per questi rounds, i BAs hanno voluto concentrarsi maggiormente su round più importanti (e.g. Series A) piuttosto che Seed (5).
I CVC invece hanno aumentato la loro attività in questo trimestre: si sono registrati 19 rounds nei quali erano presenti Corporates, VS 15 lo scorso trimestre. Questi 19 rounds rappresentano il 37% dei rounds! È davvero incoraggiante che i Corporates partecipino di più all’ecosistema. Se questa tendenza persiste, potrebbe crearsi rapidamente uno dei pilastri più importanti dell’ecosistema! I Corporates infatti hanno un’influenza enorme sul mondo startup e VC: senza di loro, niente operazioni di M&A, e quindi niente exit per gli investitori! Senza exit, pochi saranno gli investitori a mettere soldi sul tavolo! ⛔️
Ancora una volta, pochi gli investimenti internazionali: questo trimestre sono solo 7 le startup che hanno ricevuto fondi stranieri, principalmente provenienti da Stati Uniti. 🇺🇸
TOP 3 degli investitori più attivi
Questo trimestre vede un CVC sulla parte alta del podio! CRIF è un gruppo bolognese specializzato nel settore delle credit information bancarie. L’impresa ha investito in ben 5 startup tramite una call per startup innovative, e nella startup Fido al di fuori di questa call. Nonostante l’importo del round di Fido non sia stato svelato, si può accertare che 610k€ sia stato iniettato nelle altre 5 startup.
Sempre sul podio, CDP ha però fatto questa volta profilo basso: soltanto 4 investimenti fatti. Una grande differenza con l’intensa attività di Q1 che contava 23 startup. 3 dei 4 investimenti sono stati realizzati in coinvestimento con e-Novia in startup nell’area dell’Augmented Human, e l’ultimo è la partecipazione di CDP nel round di GreenBone Ortho.
Le tre startup di CDP si ritrovano anche al terzo gradino: sono i 3 investimenti di e-Novia. Vicino alla fabbrica di imprese deep tech, sono presenti anche i 3 investimenti di G-Factor, l’acceleratore di startup della Fondazione Golinelli. Tramite la stessa call di CRIF che si chiama “I-Tech innovation 2021”, l’acceleratore ha selezionato 3 progetti Healthcare e ci ha investito 390k€.
Ripartizione geografica
Meno rounds e anche meno eterogeneità questo trimestre! Anche se quasi metà delle startup che hanno raccolto fondi provengono dalla Lombardia, è sorprendente la concentrazione dei fondi: soltanto il 49% degli investimenti totali italiani era destinato a questa regione. A Q1 era il 90%!
Altre regioni che sono riuscite a catturare una buona fetta degli investimenti di Q2 sono 👏 :
- il Lazio con ben 8 rounds per il 20% dei capitali
- la Toscana, con 5 rounds per il 16% dei capitali
- il Piemonte con 4 rounds ma soltanto 3% dei capitali
Molte sono le regioni ancora senza investimenti. Non lo ribadirò mai abbastanza: sono molte le azioni che si devono intraprendere per cambiare questo fatto ricorrente. È ora di agire!
Guardando la mappa, rispetto a Q1, si è sicuramente fatta sentire la mancanza dell’intervento di CDP che con il suo programma “Seed per il Sud” aveva incominciato ad affrontare parte del problema. Speriamo che l’intensa attività di CDP al sud del trimestre scorso non sia stata soltanto un’operazione mediatica senza una strategia di lungo termine.
STARTUP: IL TOP 3
Brumbrum 🚗
#mobility #car #subscription
E-commerce italiano di auto usate a km zero e di noleggio a lungo termine, Brumbrum ha realizzato un’operazione impressionante di cartolarizzazione (di beni mobili - una novità!) concomitante ad un aumento di capitale, per un totale di 65m€! Hanno partecipato a quest’operazione l’americano Oaktree Capital Management, P&G e il fondo VC inglese DIP Capital. Con questo round, Brumbrum vuole far crescere la sua nuova offerta commerciale modulabile di noleggio a lungo termine dedicata ai privati. Direttamente dal sito di Brumbrum infatti, è possibile noleggiare una vettura pagando un canone composto da una componente fissa, comprendente assicurazione, assistenza stradale, manutenzione, e da una componente variabile legata alla reale percorrenza chilometrica. Questo tipo di soluzione di mobilità sta esplodendo in tutta Europa ultimamente. Alcuni esempi sono gli svizzeri Carify e Carvolution, Bipi in Spagna, Finn.auto in Germania, e Cazoo in UK (che ha già comprato il suo connazionale Drover e il tedesco Cluno!). Questo segmento è ON FIRE! 🔥
Translated ✍️
#traduzione #servizio #US
Azienda pioniera nell’uso dell’IA per il supporto dei traduttori professionisti, Translated è riuscita a chiudere un round da 25m€ nel quale è intervenuto il francese Ardian. L’azienda, che registra una crescita annua del 30%, ha l’obiettivo di imporsi come LA soluzione di traduzione in Europa e negli Stati-Uniti. La startup, infatti, ha sede a Roma e negli Stati Uniti, e genera già 50% del suo fatturato oltreoceano. Translated, con i suoi 20 e passa anni, è la startup più anziana ad aver ricevuto un investimento questo trimestre. Fatto ancora più interessante, sembra che la startup sia riuscita ad autofinanziare la sua crescita fin adesso! 🏧
#API #e-commerce #US
Altro investimento internazionale, tutto a stelle e strisce questa volta. I 16 milioni di dollari (13.5m€) raccolti dalla startup di Prato per la loro Series B provengono da 3 fondi VC americani: Coatue Management, Benchmark e Mango Capital. Commerce Layer, che ha sviluppato una piattaforma per gestire tutto quanto sta dietro un sito di e-commerce, tranne l’interfaccia con cui l’utente interagisce, ha avuto difficoltà a trovare investitori in Italia sin dall’inizio. Questo l’ha forzata a cercare capitale all’estero, principalmente UK e US. 3 funding rounds più tardi, la startup, che ha solo 4 anni d’esistenza, è riuscita a creare un prodotto usato globalmente e ha trovare investitori di primo piano. 🚀
I settori più attrattivi del trimestre
Come lo scorso trimestre, la HealthTech emerge come il settore più ambito dagli investitori, con quasi un quarto di tutti gli investimenti realizzati. Sono 12 infatti le startup che hanno convinto investitori, per un totale di 33m€. Con a capo il fundraising di 10m€ di GreenBone Ortho, le startup di questo trimestre sono principalmente attive nel area del BioTech (3) e Medical device (4).
Un altro settore in voga, il Fintech ha saputo convincere un bel numero di investitori questo trimestre: 7 startup hanno raccolto fondi, 4 delle quali non hanno comunicato l’ammontare dell’investimento. Il totale raccolto quindi, si ferma a 3.7m€, anche se si può stimare che la cifra reale sia di almeno il doppio. Varie sono le aere nelle quali gli investitori hanno creduto questo trimestre: dalle cryptocurrencies con Young Platform al credit scoring, passando da soluzioni di wallet hardware.
3 Series A ed un Seed round per la FoodTech che sale al 3° posto di questo trimestre. Il totale raccolto da queste 4 startup è di 4.7m€ ed è concentrato totalmente in Lombardia. I due fundraising principali, da 2m€ ciascuno, sono nel settore del Food delivery: Babaco Market e My Cooking Box.*
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* I round delle varie Pokerie 🍣 non sono state inclusi (e.g. Poke House): non sono viste come startup
Conclusioni
La domanda che ci dobbiamo fare a questo punto è: c’è da essere felici e congratularci per questo trimestre? Direi SI e NO (come nella intro dell’articolo 🙈).
SI perché sono da congratulare tutti i founders dell’ecosistema, che lottano ogni giorno per scalare i loro progetti nonostante l’assenza di capitale presente in Italia e le tante barriere che si trovano davanti: sono eroi.👏
SI perché 51 di questi sono riusciti a raggiungere questo difficilissimo traguardo del fundraising che si erano fissati e sappiamo tutti che corsa a ostacoli rappresenta questo obiettivo. 👏
SI anche perché ci sono investitori, Business Angels, Corporates e privati che hanno creduto in questi imprenditori e che sono pronti ad aiutarli a crescere, a far progredire l’innovazione, e ad aiutare l’Italia a competere internazionalmente. 👏
Tuttavia questa è soltanto una faccia della medaglia. Mentre alcuni cantano già vittoria per l’estimazione 2021 degli investimenti in startup italiane, c’è da essere cauti. Sono totalmente ottimista sul fatto che possiamo raggiungere il miliardo (il contrario lascerebbe un vero amaro in bocca), ma come ci mostrano i dati di questo trimestre, l’ecosistema non ha ancora le spalle abbastanza larghe per essere costante e fornire risultati certi. Più che cautela, servono misure per raggiungere l’obiettivo e superarlo! Iniziative, idee, azioni, legislazioni! Poco importa se raggiungiamo il miliardo o meno, la cosa importante è favorire l’ecosistema startup per permettere all’innovazione di svilupparsi, alle grandi aziende di rimanere competitive e di riproporre l’Italia come leader sulla scena internazionale.
Detto questo, rimaniamo ottimisti e vediamo cosa tiene in serbo il prossimo trimestre! 🚀
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Per rileggere l’analisi di Q1 2021, clicca qui!
Questo articolo è nato semplicemente dal mio interesse proprio per l’ecosistema startup italiano e il mondo del Venture Capital. Non sono giornalista e i dati raccolti sono il frutto di una ricerca personale. Bensì provo a raccogliere tutte le informazioni al meglio delle mie capacità, quest’attività non è semplice e sono totalmente consapevole che alcuni round mi possano essere sfuggiti. In più, le informazioni stesse che si trovano possono essere talvolta discordanti. Vi prego di scusarmi per questo margine di errore. 😉